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Riassunto della conferenza di Berlino – 4 parte

Cosa possiamo dire dopo la conferenza di Berlino?

Sicuramente è stata un’esperienza positiva, ancora una volta dobbiamo ringraziare Christian Schmitz che si è dimostrato un ospite notevole, con una organizzazione impeccabile

Dal punto dei vista dei contenuti ci sono stati interventi per tutti i gusti: da quelli che proponevano soluzioni a quelli che mostravano tecniche per migliorare le proprie applicazioni, dagli approcci con il cliente a come testare le proprie applicazioni nelle più disparate situazioni, da come impostare i propri database a come sfruttare il framework, senza, ovviamente dimenticare il keynote di Geoff Perlman sull’interessante prossimo futuro di Xojo e quello di Christian Schmitz sulle novità dei plugin MBS.

Geoff Perlman e gli evangelisti Europei: Stéphane Pinel, Javier Menéndez, Antonio Rinaldi e Ulrich Bogun (Foto di Geoff Perlman)

Personalmente oltre a questi aspetti tecnici e di impostazione, trovo che la conferenza sia stata un’ottima occasione per incontrare i colleghi evangelisti europei e anche tanti diversi sviluppatori Xojo che con le loro esperienze mi hanno permesso di arricchire il bagaglio di conoscenze e relazioni. Ed è questo è il vero motivo per partecipare ad una conferenza: per quanto ci si possa conoscere ed apprezzare online, il contatto diretto, anche se mediato dalle diversità linguistiche, è una cosa diversa. Una conferenza è un momento impagabile per confrontarsi direttamente, affrontando temi che non sono solo strettamente tecnici ma di approccio e che possono essere affrontati al meglio solo guardando negli occhi l’interlocutore.

È stato interessante vedere l’entusiasmo di tutti per la piattaforma e come ognuno ne abbia sviluppato aspetti per utilizzarla per le proprie necessità, dando quindi suggerimenti per possibili nuove soluzioni o future collaborazioni.

Poi solo ad una conferenza puoi avere l’occasione di andare a pranzo personalmente con il CEO di Xojo che ti guida nell’assaggio della cucina coreana!

Berlino è stata una scelta interessante: ha dato a tutti la possibilità di trascorrere del tempo da turisti nei rari tempi morti della conferenza e nel fine settimana successivo (per chi è rimasto). Città con un unico mix di classico imperiale e moderno, melting pot europeo in cui è possibile incontrare e vedere di tutto.

Non resta che aspettare la prossima conferenza di Denver ad aprile 2018 o quella europea prevista per settembre 2018, sperando di vedere qualche italiano in più, che potrebbe magari sfruttare l’occasione per espandere il proprio portfolio di clienti e collaborazioni.
In questo post il keynote di apertura, qui il riassunto della prima giornata e qui quello della seconda giornata